Intervista a Valeria Adriani di MaTech

Intervista a Valeria Adriani di MaTech

Materiali innovativi e trasferimento tecnologico. Intervista a Valeria Adriani, ingegnere responsabile del settore Ricerca&Sviluppo di MaTech (Galileo Visionary Disctrict)

Può dirci qualcosa di lei?

Mi sono laureata in Ingegneria Chimica all’Università di Padova e, dopo un’esperienza di lavoro in un’azienda, nel 2001 ho accettato la sfida di iniziare l’avventura di MaTech, assieme al Parco Scientifico Galileo – oggi Galileo Visionary District.

Cos'è Matech ?

Non è sempre facile spiegare cos’è MaTech perché i servizi e le competenze che offre sono diversi e diversificati a seconda dell’utente a cui si rivolge. Per un produttore di materiali è un’occasione di aprire nuovi mercati, di incontrare nuovi clienti e di avere una visibilità a 360 gradi a costo zero; per un’azienda di prodotto finito (o semilavorato) è un’opportunità di innovazione, una fonte di ispirazione, un interlocutore “problem-solving” e un percorso di formazione professionale; per chi lavora al suo interno, come me, non è solo una passione ma un cammino che, attraverso sempre nuove sfide, porta ad accrescere le proprie conoscenze, incontrare realtà industriali diverse e partecipare alla creazione di nuovi prodotti industriali.

Il GALILEO VISIONARY DISTRICT , di cui Matech fa parte, è un progetto ben più complesso e articolato, può spiegarlo molto sinteticamente?

Galileo è una società privata, partecipata dalla Camera di Commercio, che offre servizi alle aziende e ai professionisti sul fronte della progettazione e design, della consulenza sui materiali innovativi e dell’incubazione di nuova impresa; senza contare l’offerta di formazione continua con la Scuola Italiana Design (SID) che quest’anno raggiunge oltre 200 ragazzi iscritti.

Andiamo direttamente al lavoro che lei svolge, come avviene la ricerca dei nuovi materiali?

Prima di tutto la ricerca di nuovi materiali, l’implementazione dell’archivio MaTech e l’arricchimento del nostro bagaglio culturale, avviene uscendo dall’ufficio, prendendo macchina, treno o aereo e andando a visitare in Italia e all’estero fiere di settore, centri di ricerca e, direttamente, aziende produttrici. Ma la ricerca non si esaurisce qui, continua in sede – per lo più in modo molto più specifico e mirato – tramite contatti diretti con fornitori, nuovi o consolidati, e un network di professionisti e/o ricercatori che ci guida a focalizzare la soluzione migliori per il progetto specifico.

Immagino ci sia un archivio dei materiali, è disponibile anche per il pubblico/cliente?

Sì certo, anche se non lasciamo solo il cliente ma lo accompagniamo nella scelta dei materiali, dopo aver condiviso il progetto di ricerca e aver effettuato una prima fase di ricerca

La collaborazione con le aziende è sempre a fronte di una domanda ben precisa o potete intervenire anche con una analisi del sistema esistente per poi suggerire eventuali possibilità?

Sì, siamo aperti ad affrontare sia sfide molto tecniche e puntuali, solitamente per la risoluzione di un problema o l’implementazione di un prodotto, sia analisi a più largo spettro attraverso il mondo dei materiali per ampliare il ventaglio di conoscenze del cliente e spaziare tra soluzioni del tutto nuove per l’azienda ma disponibili sul mercato e quindi applicabili fin da subito.

Possiamo indicare con una frazione il vostro impegno con le aziende del settore arredamento rispetto all'intero comparto industriale?

Direi che il 30% del nostro impegno è dedicato alle aziende del settore arredamento.

Potrebbe essere senz'altro di più, può suggerire alcuni campi d'intervento?

Sicuramente potrebbe essere superiore, perché il trasferimento tecnologico – che ha visto talvolta l’applicazione di materiali, nati per l’arredamento, in prodotti industriali – può avere una direzione opposta. Mi spiego meglio: sono molti gli spunti e gli esempi di materiali che sono oggi applicati in prodotti ‘industriali’ ma che hanno interessantissime proprietà sfruttabili nel prodotto d’arredo. Sto parlando ad esempio di rivestimenti superficiali funzionali, che essendo per lo più trasparenti non impattano sull’estetica del prodotto, oppure delle tecnologie emergenti legate al mondo dell’elettronica integrata, che parla di sensoristica, sistemi intelligenti di interazione con l’utente, di personalizzazione e di soluzioni smart.

Qualche esempio di caso aziendale del settore arredo?

È stato molto interessante il progetto Welc(h)ome Market, sviluppato da tutto lo staff Galileo e portato al Fuori Salone 2018, sviluppato in collaborazione con Arneg, azienda che produce banchi frigo destinati a supermercati e che ha accettato la sfida di partecipare alla Milano Design Week, evento di riferimento mondiale nel design ma non di riferimento per il mercato tradizionale di Arneg. Welc(h)ome Market non è tanto un prodotto quanto un nuovo format distributivo ed espositivo, un concept reso concreto attraverso la progettazione di un innovativo sistema d’esposizione, realizzato con materiali ecosostenibili e bio-based. E’ stato sicuramente un progetto originale, creativo e stimolante che ha soddisfatto Arneg e incontrato ottimi riscontri dai visitatori della fiera.

Adesso che abbiamo iniziato a dialogare con lei e con Matech… dove e come possiamo contattarla per sottoporle le richieste nostre o dei nostri lettori?

Basta una telefonata o una email e organizziamo un incontro per conoscerci e discutere insieme il progetto, prendendo visione del prodotto in questione, dei desiderata aziendali e delle esperienze pregresse. Spesso torna utile visitare gli stabilimenti produttivi del cliente, approfondendo i processi tecnologici aziendali e adattando nel modo più proficuo la scelta dei materiali alle tecniche di trasformazione.

Per maggiori informazioni su Matech  (clickare sull' immagine)

MaTech

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